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Costacciaro

Situato nell’area nord-orientale dell’Umbria appennininica, Costacciaro è un caratteristico borgo di antiche origini, arroccato sulla cima di un colle, disteso ai piedi del Monte Cucco. Il territorio comunale si estende nell’area naturale protetta del Parco Regionale del Monte Cucco, di cui Costacciaro costituisce la naturale "porta di accesso" e la meta ideale per gli amanti degli sport all’aria aperta (escursionismo, speleologia, torrentismo e deltaplanismo).

Comune di Costacciaro
075.917271
Sito internet: www.comunecostacciaro.it

Informazioni Turistiche
Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica - IAT del Comprensorio Gubbio-Alto Chiascio
Via della Repubblica, 15 - 06024 Gubbio
Tel. 0759220693 - Fax 0759273409
info@iat.gubbio.pg.it
Di presunte, ma non confermate, origini romane, le prime notizie storicamente significative e scientificamente documentate risalgono al XIII secolo, quando l’antico Castello, a ridosso del Monte Cucco lungo la Via Flaminia, fu acquistato dal Comune di Gubbio, cui rimase intimamente legato fino alla devoluzione del ducato d’Urbino allo Stato della Chiesa (XVII secolo), per entrare, successivamente, a far parte del Regno d’Italia (1860).
Tra i monumenti del centro storico è da vedere la Chiesa di San Francesco (metà XIII secolo), con facciata romanico-gotica in pietra calcarea del Monte Cucco: all’interno sono conservati affreschi di Orlando Merlini e di altri autori ignoti e, in una cappella laterale, le spoglie del beato Tommaso, monaco camaldolese e patrono della città.

Interessanti le quattro porte urbiche che si aprivano nel circuito delle mura di Costacciaro (Porta dell’Orologio, Porta del Trióne o del rivellino, Porta cosiddetta di Guerrino Gambucci, Porta del Monumento o di S. Lorenzo), i resti della Rocca del Càssero e della cinta muraria con la Torre Civica del XIII secolo.

L'interesse paesaggistico e naturalistico del Parco del Monte Cucco, oltre ai prati ed ai selvaggi, vastissimi e secolari boschi di faggio, è costituito soprattutto dallo sterminato sistema di grotte (fenomici carsici), dalle forre, dalle sorgenti in quota e da corsi d'acqua incontaminati. L’area è, inoltre, un vero e proprio paradiso per gli amanti delle escursioni, della speleologia e del deltaplano.

Interessanti sono, altresì, per la loro unicità, il “Borgo didattico” ed il Centro escursionistico naturalistico e speleologico, ubicato nell’ex monastero delle Benedettine, dette “Santucce” (secc. XIII-XV), e il Museo-laboratorio del Parco di Monte Cucco, situato, lungo il centralissimo Corso Mazzini, nell’ex chiesa parrocchiale di San Marco evangelista.

Funghi di prato e di bosco, asparagi selvatici, “carline”, (specie di cardo dei prati montani, dal gradevolissimo sapore di carciofo), farro, ceci, cicerchie, mazzafegato, “bigoli”, “chiodetti”, “denti”, polenta bianca “impastoiata”, crescia.
Come arrivare
Da Roma: Autostrada A1, uscita Orte. Via Flaminia direzione Fano.
Da Bologna: Autostrada A14, uscita Fano. Via Flaminia direzione Roma.
Da Ancona: SS 76 direzione Roma.
Da Firenze: Autostrada A1, uscita Arezzo. Supestrada E45 da Città di Castello, direzione Roma, uscita Umbertide sud, direzione Gubbio. Da Scheggia, SS Flaminia direzione Roma.



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